Virtue
1462 East 53rd Street
Tra le caratteristiche di Chicago c’è la buona e tradizionale cucina del Sud: pomodori verdi fritti, pesce gatto, broccoli, biscotti con uovo al tegamino e salsa di tacchino affumicato, costolette di manzo con crema di spinaci e la zuppa Gumbo con i gamberi e le famose anduille, le salsicce piccanti della Louisiana. È impossibile non tornare almeno un’altra volta e senz’altro si cederà alla tentazione di fare il bis con il sottile e tenero pesce gatto servito con carote barbecue leggermente dolci e riso. Senza dimenticare gli “odiati” broccoli con cui riconciliarsi appena arrivano insaporiti dalle noci pecan caramellate, i peperoni dolci e i cubetti di cheddar bianco.
Omakase Yume
651 West Washington Blvd Suite #101
Tra le varie cucine internazionali spicca quella giapponese, onorata dalla stella Michelin dell’Omakase Yume, ristorante dove opera un maestro della cucina molecolare: Sangtae Park. Non si tratta di una semplice serata a base di sushi, ma della sua evoluzione: il raffinatissimo Omakase, la scelta dello chef, reso popolare da Jiro Ono del mitico Sukiyabashi Jiro di Tokyo. Ai commensali è raccomandato di consumare ogni pezzo entro 10 secondi perché qui i sapori sono portati al loro estremo e va letteralmente gustato l’attimo. Solo 16 persone mangiano ogni sera all'Omakase Yume e c’è spazio per due servizi di circa 90 minuti, durante i quali si entra nel paradiso del pesce: invecchiato, stagionato, sbollentato, glassato e affettato. Il nigiri è il re del locale insieme a Park che affetta, modella e dipinge il nigiri con la scioltezza di un croupier. Non ci sono ciotole di salsa di soia né gocce di rafano verde, solo un mucchietto di fette di zenzero sottaceto utili a pulire il palato dopo ogni boccone e non perdere i sensi per l’intensità dei sapori provati.
HaiSous Vietnamese Kitchen
1800 South Carpenter Street
Gli involtini estivi di gamberi ben impomatati nella loro densa, profumata e pungente sala hoisin, la tenera e burrosa carne ribeye alla griglia con riduzione di succo di lime e citronella carbonizzata o le cozze in brodo di cocco si trovano all’HaiSous Vietnamese Kitchen. Un ristorante moderno e spazioso al in cui lo chef Thai, esperto di fusion asiatico, e la moglie Danielle Dang fanno conoscere i sapori del Vietnam. Tra i piatti da ordinare e dividere con le persone care al tavolo ci sono l’insalata di papaya con carne secca vietnamita, le ali di pollo fritte e condite da una incredibile salsa piccante di pesce caramellata e qualsiasi proposta di pesce che qui viene servito sempre fresco e ben cotto.
Bellemore
564 West Randolph Street
Jimmy Papadopoulos è lo chef del Bellemore, classico ristorante brasserie di Chicago. Soffitto alto, sedute comode e tanto spazio per godersi in tranquillità il pranzo o la cena. La guida Michelin ha segnalato le capesante scottate con burro vegetale di kombo, pompelmo e pangrattato oltre al colletto di maiale con semola affumicata, rape, carote e peperoni sottaceto ma l’attrazione caldeggiata dal menù del ristorante è il tortino salato di ostrica: due piccole fette di torta di crema di ostriche condite da una generosa porzione di caviale e un'ostrica fresca da annaffiare con due bicchieri di champagne Grand Vintage 2009 Moet & Chandon. I clienti mostrano di apprezzare molto la tartare di cervo con pera in salamoia, funghi e croccante di nocciola e la torta di caramello agli anacardi con gelato al farro verde, sorgo in agrodolce, bergamotto e cereali soffiati. Per sapere chi ha ragione non c’è che da fare visita al giovane e intraprendente team di Jimmy Papadopoulos.
Joe's Seafood, Prime Steak & Stone Crab
60 East Grand Avenue
Il nome di questo locale è molto lungo ma riassume due caratteristiche di Chicago in campo gastronomico: è la città degli Stati Uniti dove si mangia la carne di maggiore qualità e le più squisite chele di granchio di pietra. Tutti passano da Joe proprio per questo e poi scoprono le zampe di granchio reale, una proverbiale bistecca e delle patate alla lionese che dovrebbero essere vietate per decreto tanto rischiano di creare dipendenza.
La sala da pranzo è formale ed elegante e il servizio nonostante la sua raffinatezza nella presentazione dei piatti non mette alcun disagio e, anzi, contribuisce a rendere unica la serata e a gustare al meglio un’offerta ricca e sempre di qualità. C’è il rischio di dimenticare il protagonista e la festa che sentiremo in bocca appena la succulenta polpa degli artigli dei nostri granchi di pietra si immergerà nella tipica salsa a base di senape preparata da Joe. I granchi di pietra sono i migliori quando sono di stagione, ma qui si fa un’eccezione e sono buoni tutto l'anno.
Author : The Slowear Journal