E quando concepiamo il prodotto e il suo involucro, il suo packaging e la sua comunicazione dobbiamo capire come impattare meno possibile sull’ambiente, fino alla fine del suo ciclo di vita. In un certo senso è un ritorno a un passato più sano, ma con uno sguardo al futuro, con l’aiuto degli strumenti che ci forniscono la scienza e la ricerca.
SJ: Dunque il concept di Oway va ben oltre il prodotto: è una visione del mondo, uno stile di vita.
LL: Noi lo chiamiamo Organic Way of life, ci piace l’idea di essere promotori di uno stile di vita sano e positivo. E sottolineo la parola “positivo”, partendo dal nostro clima aziendale, perché solo da un gruppo coeso, che vive in un ambiente piacevole, può svilupparsi tutto questo. A questo si aggiungono l’utilizzo in azienda delle energie rinnovabili e dell’auto elettrica, il riciclo dei materiali, gli arredi eco-sostenibili e le lezioni di yoga. Abbiamo attivato una collaborazione con aziende e cooperative sociali agricole locali, perordinare e ricevere direttamente in azienda settimanalmente frutta e verdura biologica, fresca e di stagione. Attraversocooperazioni con network internazionali di acquisto equo e solidale, con le nostre produzioni supportiamo lo sviluppo economico e sociale di comunità localiin paesi con difficoltà di accesso al mercato. Da piante preziose provenienti da Africa, Sudamerica, Indonesia, Indocina e Australia aborigena, otteniamo estratti e oli botanici perfetti per il trattamento della pelle e dei capelli. Inoltre,stiamo sostenendo il progetto Ocean Cleanup, l’incredibile impresa di Boyan Slat e del suo Team per la pulizia dei mari attraverso una piattaforma oceanica.
Come si traduce la Organic Way Of Life nella sua vita personale?
LL: Dedico tempo alle attività che mi riconducono in una dimensione “slow”: al mattino faccio esercizi di respirazione, nel tempo libero pratico calligrafia cinese e alcune attività agricole in Ortofficina. Un vero toccasana per il corpo e la mente.
Author : The Slowear Journal