Nella capitale non ci capiti per caso, la devi volere. Questo è uno dei mille elementi che la rende speciale. Qualche consiglio per rendere denso di emozioni un fine settimana fuori dagli schemi turistici.

di Marco Muggiano

Lisbona, come d’altronde l’intero Portogallo, vive il privilegio di non essere una meta di passaggio: chi vuole andarci deve deciderlo. Questo seleziona il turismo, fattore che, associato alla qualità e ai ritmi di vita, la calda accoglienza portoghese, la gradevolezza del clima e quella luce così speciale rendono la capitale un posto capace di rendere un weekend indimenticabile. Tra le mille cose da fare, ne abbiamo selezionate solo alcune, un assaggio che però riempie di emozioni tre giorni fuori dall’ovvio, anche in quei posti che finiscono in tutte le guide.

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Alfama

Uno dei quartieri meno colpiti dal devastante terremoto del 1755, è il cuore storico della città, dove il tempo sembra essersi fermato. È considerata anche la culla del fado, la struggente musica tradizionale di Lisbona. Si sviluppa in verticale, con una parte alta e una bassa e una cascata di casette arroccate sui suoi vicoli in pendenza, dove vale la pena girovagare senza darsi una vera meta. Viuzze, vicoli, scale, piazze, piccoli giardini, terrazze panoramiche, piante davanti a casa, colori e profumi fanno sentire la modernità davvero lontana.

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Chiado

Il quartiere del Chiado (pronunciato ʃiadu in portoghese) è una delle zone storiche di Lisbona. Dall’omonima piazza Largo do Chiado si diramano numerosi viali, alcuni di questi pedonali, disseminati di negozi, hotel e caffetterie, ma la principale arteria commerciale del quartiere è Rua Garrett, un tempo rua Chiado. Il quartiere non è molto esteso e si può girare a piedi. Chiese, musei, teatri, punti panoramici e, naturalmente, shopping. Tra le tante attrazioni del Chiado, si segnala il Museu Arqueológico do Carmo, che richiama i turisti per tre mummie, di cui solo una egiziana. Le altre due sono peruviane.

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La Sé de Lisboa

La Sé de Lisboa, ovvero la cattedrale di Lisbona, fa parte della sette cattedrali del Graal, con Westminster (londra), Santa Maria maggiore (Roma), la basilica del Santo Sangue (Bruges), santa Maria Assunta (Città del Messico), la cattedrale della Trasfigurazione del Signore (San Salvador da Bahia) e la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Washington. Questa aura di mistero attira molti turisti, e non tutti pellegrini. Sin dal Medioevo, Lisbona è stata infatti luogo prediletto per lo sviluppo e la pratica alchemica, ha ospitato ministri massoni, poeti occultisti, e soprattutto i Templari che, messi al bando nel XIV secolo dal resto d'Europa, si rifugiarono in Portogallo. La storia invece racconta che fu eretta dal primo re del Portogallo, Alfonso Enrique, nel 1150, ricalcando le linee della cattedrale di Coimbra, sui resti di una grande moschea. Quasi un millennio di storia che giustifica la sovrapposizione quasi caotica di stili e architetture. Nel chiostro, dove il romanico si mescola al gotico, si possono osservare strani e inquietanti pentagrammi: in realtà, la stella a cinque punte rappresentava per i monaci costruttori il riconoscimento della perfezione.

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Hotel Tivoli
Avenida da Liberdade 185

Datato 1933, si trova nel quartiere dello shopping più lussuoso di Lisbona e a pochi passi dagli incantevoli quartieri storici di Chiado e Alfama. Ma la sua fama risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando Lisbona brulicava di spie di entrambi gli schieramenti. I nazisti avevano sede all’Hotel Avenida Palace, mentre gli inglesi preferivano l’Hotel Aviz, oggi demolito e ricostruito, e questo meraviglioso esempio di accoglienza extra lusso anni Trenta. Si narra che Ian Fleming abbia tratto ispirazione proprio a Lisbona per inventare la spia più famosa di tutte, James Bond.

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Tasca Zebras
Calçada do Combro 51

Azulejos alle pareti e Comida Portuguesa de conforto al tavolo. La «tasca» è la tipica osteria portoghese, dai pochissimi tavoli sempre pieni, che serve vino e petiscos, piattini da condividere. Una gioia per il palato e per la socialità. Dal 1983, a Tasca Zebras, 20 posti in 66 metri quadrati, comandano nel menù peixe e marisco, pesce e frutti di mare: il best seller è il prego de atum, una sorta di hamburger di tonno. Poi, polpo, patelle delle Azzorre, riso ai cannolicchi, gamberetti all'aglio. Nonostante i 40 anni di attività in Calçada do Combro, la gestione è recentissima: il nuovo gestore, ex manager di Disney e FOX, l’ha rilevato per mantenere l’anima originaria ed evitare la massificazione della ristorazione, che anche a Lisbona rischia di rendere i locali tutti uguali, come ovunque nel mondo.

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Taberna Anti-Dantas
Rua de São José 206

Durante un viaggio nelle Azzorre Filipe Nabais capì che doveva aprire un ristorante. Un'idea apparentemente insolita per un video-designer, laureato in Storia. Nell'arcipelago portoghese assaggiò una zuppa di pesce che gli avrebbe cambiato la vita. Forse la storia sembra troppo romantica ma la verità è questa: Filipe ha deciso di aprire un ristorante per poter preparare quella zuppa. I tavoli in legno antico, il registratore di cassa a manovella, giornali e riviste d'altri tempi donano all'ambiente un'atmosfera d'altri tempi. La celebre sopa de peixe em pão alentejano svetta in menù, ma meritano anche le Pastéis de Nata di baccalà, i funghi ripieni di barbabietola rossa e coriandolo e l’immancabile polpo. Prezzo medio intorno ai 20 euro.

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Oficio
Rua Nova da Trindade 11

S’è parlato di pesce, ma è ora di dare spazio agli amanti della carne, che qui è protagonista. L'esperienza gastronomica è divisa in due parti. Innanzitutto, il bar dove va provato il Saint Receiving Day, cocktail a base di rum, vino Porto, vaniglia e noce moscata. Poi, la visita prosegue in sala dove i piatti tradizionali vengono reinterpretati con tocco moderno. Non bisogna stupirsi se tra gli appetizer c’è un taco con prosciutto grattugiato e formaggio di montagna: il tocco pseudo messicano è dovuto allo chef che ha lavorato nel famoso (e ormai defunto) Ristorante Hoja Santa a Barcellona.
Ma qui si viene soprattutto per il famoso chambão, trionfo di carne con l’osso marinato per 12 ore da condividere in quattro persone.

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Ponte 25 de Abril

Se vi fate una foto con questo ponte alle spalle, molti vi penseranno a San Francisco. Il suo nome celebra la Rivoluzione dei Garofani che nel 1974 liberò il Portogallo dalla dittatura fascista. Costruito nel 1962, col vecchio nome di Ponte Salazar, nel 2014 è stato eletto più bello d’Europa dall’European Best Destination. Lungo 2 chilometri e 277 metri (solo la campata principale raggiunge il chilometro e 12 metri), ha fondamenta ancorate alla roccia basaltica che si trova a 80 metri sotto il letto del fiume. Per ammirare il Ponte 25 de Abril in tutta la sua maestosità il punto migliore è Doca de Santo Amaro.