Sale specchiate, colonne in marmo, broccati, candelabri, lampadari veneziani e una storia affascinante con vette altissime e ripidi declini, è il posto ideale per tuffarsi in un’atmosfera austro-ungarica forse un po’ troppo turistica, ma senz’altro inevitabile.
di Marco Muggiano
"Il New York Café ha attraversato molte epoche, sistemi politici e svolte storiche. Eppure, è sempre rinato, spumeggiante e occupato da quanti desideravano immergersi nelle sue comodità: artisti, esponenti della nobiltà e gente comune", così presenta quello che si autodefinisce "La caffetteria più bella del mondo".
La sua storia è certamente affascinante, almeno quanto l’atmosfera rinascimentale che ancora oggi stupisce gli avventori (in alta percentuale turisti, visto che è un posto assolutamente da non perdere).
È il 1894, la compagnia di assicurazioni statunitense New York Life Insurance Company vuole aprire il suo quartier generale a Budapest, città che richiede una sede lussuosa e imponente. Nasce così il New York Palace, che ai piani inferiori ospita uno straordinario café. Tra stile rinascimentale, barocco e Art Nouveau, la galleria è affrescata da celebri artisti ungheresi e poi sale specchiate, colonne in marmo, drappeggi, broccati, candelabri, lampadari veneziani, statue in bronzo, lanterne. Sale tematiche: quella del biliardo e quella delle dame.
Presto si popola dell'intellighenzia magiara: scrittori ed editori confluiscono tutti qui perché i giornali più influenti vengono redatti al piano di sopra della galleria. E ancora attori, registi cinematografici e musicisti. Viene inventato un panino dedicato agli scrittori, notoriamente squattrinati, chiamato il “Piccolo letterario”: semplicemente, salame e formaggio.
Con la Seconda Guerra Mondiale, però, cade rovinosamente in disgrazia, diventando addirittura una stalla per il bestiame. Nel 1954, si prova a rilanciarlo col nome di Ristorante Hungária, ma bisogna aspettare fino all’inizio di questo secolo per ritrovarlo nel suo splendore originale. Il Gruppo Boscolo acquista l’intero palazzo del New York Cafè per farne un hotel a cinque stelle: in partnership con la tutela dei Beni Culturali Ungheresi, la caffetteria viene completamente ristrutturata e con essa il ristorante e il bar Nyugat.
Ma la cosa più importante per un caffé-ristorante, cioè il menù? Paradossalmente, non è per il palato che si sceglie il New York, anche se i suoi piatti richiamano per gusto anche del servizio la cucina multiculturale della monarchia austro-ungarica:gulasch, zuppa alla pescatora, coscia di pollo alla paprika, cotoletta alla milanese e foie gras alla griglia vengono serviti insieme a famosi dolci come la torta Dobos, la Sacher e la Eszterházy. Forse il momento più consigliato per sedersi ai suoi tavoli tovagliati è la prima, ricchissima colazione. Ma va riservato, altrimenti si rischia una lunga e, spesso, vana attesa alla reception.