Meglio stare il più possibile controvento e farsi accompagnare da una guida ambientale.
Panarea
È l’isola più piccola e antica dell’arcipelago delle Eolie e forma un minuscolo arcipelago assieme agli isolotti di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera (di cui rimangono pochi resti), gli scogli dei Panarelli e delle Formiche. Secondo molti è anche la più bella, ma forse troppo frequentata da una certa mondanità che ne ha travisato la percezione delle caratteristiche case bianche, botteghe e negozi.
Stromboli
Delle sette isole dell’arcipelago, Stromboli è l’unica con un’attività vulcanica permanente. Basta questo a spiegare il fascino di quest’isola amata dal turismo escursionistico. Qui le serate VIP di Panarea sono lontanissime: a Stromboli le strade non sono illuminate ed è premura del comune di Lipari (di cui fa parte) lasciare le cose esattamente come stanno. A illuminare l’isola ci pensano le stelle e il vulcano, tra i più monitorati del mondo, vista l’inesausta attività. Per ovvie ragioni di sicurezza, è necessaria prenotazione e l’aiuto di guide vulcanologiche: con un po' di fortuna si può assistere alla «Sciara del Fuoco», la colata lavica che scende fino al mare.
Salina
È l'antica «Didyme», i «Gemelli» in greco antico, nome derivato dalla forma dell'isola: due rilievi separati da una sella. È l'isola più verde, famosa per la riserva naturale che occupa oltre metà del territorio, raggiungibile seguendo suggestivi itinerari naturalistici che permettono di godere del panorama su tutte le vicine isole. Il più alto dei due rilievi è il Monte Fossa delle Felci (962 s.l.m.), che ospita nel cono un bellissimo bosco di Felci, mentre il Monte Porri (860 s.l.m.), è la dimora del Falco della Regina.
Qui è stato girato il film «Il postino», film diretto da Michael Radford e Massimo Troisi, candidato a cinque premi Oscar nel ’96.
Alicudi e Filicudi
Sono le isole più occidentali dell’arcipelago e sono sempre citate assieme. La prima, la più isolata a ponente dell’Arcipelago del fuoco, è un perfetto tronco di cono, conosciuta anticamente come «Ericusa», ossia ricca d’erica. La seconda, più allungata grazie al promontorio di Capo Graziano, era chiamata «Phoenicusa», piena di felci. Sorelle gemelle per vocazione, queste due isole sono uno l’ultimo approdo prima del mare aperto e anche i ritmi dell’uomo sembrano adattarsi a questa ineludibilità: la rete elettrica nelle case dei neppure 500 abitanti complessivi è arrivata appena vent’anni orsono. Il modo migliore per godersele è ovviamente in barca. Tuttavia, sono in molti a ritenere che siano l’autunno e la primavera, e non l’estate, le stagioni migliori per cogliere a pieno l’essenza di territori così ricchi di fascino dove ci si abitua a vivere davvero con poco. Alicudi, per esempio, offre due negozi di alimentari
Author : The Slowear Journal