La più bella e la più tecnologica, in Cina comprare un libro può essere un’esperienza prima ancora di cominciare a leggerlo. Soprattutto se lo si acquista a Shenzhen, dove tutto è automatizzato, o a Nanchino, dove ci si immerge in una struttura di raro impatto visivo.
Alla Central Shenzhen Bookmall, nella provincia di Guangdong nel sud della Cina, entri, scegli i libri che ti piacciono, paghi ed esci. Come dappertutto? Non esattamente, perché qui non c’è nessuno che ti serve e, tantomeno, nessuno alla cassa. Non è soltanto il più grande centro commerciale di libri al mondo, ma dal 2018 è il primo esperimento di questo tipo in Cina. Grazie al riconoscimento facciale e ai pagamenti da mobile, l’esperienza è completamente self service. Il sistema di intelligenza artificiale del negozio consente ai clienti di entrare tramite la scansione di un QR code e permette di non perdere le coordinate nel dedalo di scaffali grazie alla tecnologia basata sull'Internet delle cose, che facilita l’individuazione del libro che si sta cercando. Quindi, una volta fatta la scelta d’acquisto, il pagamento è demandato ad app come WeChat di Tencent e Alipay di Alibaba. Tutto è automatizzato, anche la gestione del magazzino.
Gli oltre 35mila metri quadrati di esposizione attirano ogni anno ben dieci milioni di lettori, per circa 75 milioni di euro di fatturato. La Bookmall dichiarata “National Civilized Unit” è stata insignita di svariate onorificenze locali.
La più bella libreria della Cina si trova in un parcheggio (ex rifugio anti-bomba) sotto lo stadio di Wutaishan nella città di Nanchino, in Cina. Librairie Avant-Garde non è una semplice traslitterazione del nome cinese: il fondatore, Qian Xiaohua, le ha dato davvero un nome francese, in quanto profondo appassionato di letteratura transalpina e a capo di un gruppo di scrittori d'avanguardia.
Quasi 4mila metri quadrati e trecento posti a sedere, la Librairie gode della vicinanza con l’Università di Nanjing, ma la sua fama non è solo letteraria: da qualche tempo ormai è meta turistica, per via della sua singolare e sorprendente struttura architettonica composta da dieci silos affiancati. Ognuno dei quali nel progetto del Chief Architect of China Architecture Design & Research Group, Cui Kai, è stato dedicato a un tema diverso: il silo dell'arte, del libro illustrato, dei viaggi e del living, del libro antico, letteratura, delle scienze umane e sociali, della poesia e il silo, ebbene sì, della cassa.