Sono status symbol con valutazioni da capogiro, sono gli NFT, token non fungibili, della collezione Bored Ape Yacht Club, usati come foto profilo nei social da vip che amano ostentare la loro ricchezza. Eminem ne ha acquistata una per quasi mezzo milione di dollari. Ce l’hanno anche Mike Tyson, Jimmy Fallon, Steph Curry, Snoop Dogg, DJ Khaled e Post Malone.
Eminem su Instagram e Mike Tyson su Twitter li hanno esibiti come i rapper “flexano” (ostentano) Lambos e Rolex. Sono i loro avatar, ovvero figurine in jpeg che li raffigurano come scimmioni, che vanno a occupare le foto profilo. Solo che le hanno pagate mezzo milione di dollari.
La cosa, a prima vista totalmente folle, non deve però sorprendere, perché questa è la valutazione di mercato delle Bored Ape Yacht Club, una collezione di diecimila figurine dal mood fumettistico (dagli esperti di fumetti neanche troppo apprezzato), che ha subito un rilancio spasmodico nel mondo degli NFT, i token non fungibili.
Ma qual è il loro vero valore? I BAYC, così vengono chiamati in gergo, sono pensati come un vero e proprio Yacht Club esclusivo: solo chi possiede una figurina può accedervi e non è detto che l’azione di lobbying che ne scaturisca sia solo virtuale, visto che garantisce anche l’accesso a meetup organizzati ed eventi esclusivi nel mondo reale, come feste su yacht e concerti selezionati. Che tutto questo valga spese milionarie è comunque tema di sentito dibattito.
È altrettanto interessante capire come si sia generata questa corsa al rialzo. Facciamo una breve cronistoria. Il sito Bored Ape Yacht Club mette in offerta diecimila interpretazioni uniche dei primati come NFT, al prezzo di circa duecento dollari l’una in criptovaluta Ethereum. Nel giro di 24 ore tutte le diecimila immagini del Bored Ape Yacht Club sono esaurite.
Dopo una settimana sono già super-cool e vengono scambiate a dieci volte il valore iniziale. Nel giro di qualche mese, diventano uno status symbol e valgono cifre spropositate.
Il colpo grosso lo fa GeeGazza, che possiede la #79. L’acquisto iniziale non concede la possibilità di scegliere quale immagine comprare: decide un algoritmo in maniera casuale tra le migliaia di scimmie. A GeeGazza, collezionista della prima ora, viene assegnata una scimmia annoiata col cappellino, che lui interpreta come somigliante a Eminem. E comincia a cavalcare l’intuizione su Twitter. Per mesi batte il tasto, finché l’ultimo tweet è: I still think @Eminem is destined to buy my @BoredApeYC one day.
Dopo qualche giorno, Georgio Constantinou, artista manager dell'agenzia digitale Web 3 Six, twitta che la sua azienda ha aiutato Eminem ad acquistare "l'EminApe". Per la bellezza di 462 mila dollari. E quella scimmia annoiata diventa la foto dei profili social del rapper di Detroit. Quando una scimmia (o qualsiasi altro NFT che fa parte di una collezione) viene acquistata a un prezzo elevato, il valore percepito di tutti i pezzi dello stesso set lievita.
Considerato che oltre a Eminem, ora le Bored Apes sono le immagini dei profili di Mike Tyson, del conduttore Jimmy Fallon, del giocatore NBA Steph Curry, di DJ Khaled, e dei rapper Snoop Dogg e Post Malone, possiamo immaginare che la condizione di status symbol non scemerà tanto presto. Intanto però è il momento di farle fruttare e rientrare dell’investimento: ai proprietari di ogni scimmia è rilasciata la libertà di sfruttarne tutte le opportunità commerciali. Una di queste è già diventata la copertina di un numero speciale di Rolling Stone. Conoscendo lo stato dell’editoria, difficile però che il proprietario oltre l’onore e la soddisfazione abbia registrato un rientro economico significativo.