Prendete degli scampoli di tela, una quantità sufficiente a fare uno spessore di pochissimi centimetri. Comprimeteli bene e assicurateli gli uni agli altri con lo spago più resistente che avete.
Cucite questa parte, che avrete sagomato seguendo il profilo di un piede, a una pezza di tela ricamata o di velluto, scelta fra il meglio che avrete trovato in casa: avrete seguito il percorso che per secoli le donne friulane hanno custodito e tramandato per creare le scarpet, piccoli miracoli di artigianato domestico che dovevano vestire e proteggere i piedi di tutta la famiglia.
Oggi è difficile avere in casa scampoli di stoffa e spago e ancor più la competenza per farne qualcosa, ma la storia ci porta a un passato dove il riuso era una necessità quotidianae lo spreco un lusso impossibile per la maggior parte delle persone. Chi aggiungeva la gomma alla suola, in tempi più recenti, usava, ad esempio, i copertoni delle biciclette ritagliati secondo la necessità.
Gli scarpet sono le scarpe “della festa”, nascono per le occasioni speciali, con variazioni di tessuto nella tomaia capaci di seguire le stagioni, dalla tela al velluto, e l’aggiunta di imbottiture imbastite con la juta dei sacchi per il grano e le sementi.