Morrissey meglio di Keith Richards. Almeno quando si tratta di vendere la propria autobiografia. Quasi 35000 copie dell’autobiografia dell’ex cantante degli Smiths sono state vendute nel Regno Unito solo nella prima settimana. Un record, per la biografia di un musicista. Persino meglio dell’esordio editoriale del chitarrista degli Stones con Life, nel 2010.
D’altro canto, com’era possibile che un uomo che ha scritto versi come “There's more to life than books you know, but not much more” (“Nella vita c’è di più dei libri, ma non molto”, da Handsome Devil) non scrivesse prima o poi un libro di successo? Tanto più che Steven Patrick Morrissey (in arte semplicemente Morrissey o - per i veri fan - Moz) è non solo una rockstar, ma anche uno dei più arguti scrittori di testi di sempre.
Nonché una delle persone più “quotabili” della storia della musica. Un esempio? Riguardo alla sua ambigua sessualità, di recente ha detto: “Sfortunatamente non sono omosessuale. Tecnicamente, sono umanosessuale. Sono attirato dagli esseri umani. Ma ovviamente… non da molti.”
Per chi volesse comunque saperne di più sulla sessualità di Morrissey (la sua prima relazione seria, con un uomo, a 35 anni), o su quello che lo disturba di Michael Stipe (non si lava di denti prima di un concerto), o sui suoi problemi con la Thatcher (fu interrogato dallo Special Branch della polizia britannica a causa del testo della sua Margaret on the guillotine), questo libro riserva non poche sorprese.
La prima di queste è, addirittura, l’edizione - nientemeno che Penguin. Come Graham Greene, come James Joyce. Un onore non da poco.
E come l’idolo di Morrissey, Oscar Wilde, con il quale il nostro condivide un amore per aforismi e stoccate di penna (solitamente testimoniato dalle sue interviste e dai suoi testi). Stoccate divertenti e caustiche che, ça va sans dire, abbondano anche nella sua autobiografia: “Suona il campanello e appare Vanessa Redgrave. ‘Marcie’, comincia, e poi parte con le ingiustizie sociali in Namibia e su come dobbiamo tutti metterci a costruire una zattera entro il pomeriggio. Possibilmente fatta di cocco.”
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