La tendenza di arredare le librerie disponendo i libri al contrario ha un suo hashtag: #backwardsbooks. Pratica o non, è comunque di grande impatto visivo

di Marco Muggiano

A dire la verità, non è una nuova idea. Curiosando su Pinterest e Instagram si trovano foto un bel po’ datate e risale al 2014 la definizione “geniale” che The Interior Collective dedicò alla tendenza di arredare le librerie con i testi al contrario. Di fatto, nascondendo del tutto la copertina.

Per farsi un’idea, basta digitare #backwardsbooks su Instagram e gli esempi si moltiplicano. L’impatto visivo è obiettivamente molto piacevole, soprattutto per le librerie molto ampie: mantiene una palette di colori neutra e consente di giocare sulle nuances create dall’ingiallimento del tempo.

Qualcuno di coloro che lo hanno provato giura di essere in grado di riconoscere i libri anche al contrario. La vera domanda filosofica che però è sottesa su questa tendenza è: sii sincero, quanto spesso rileggi lo stesso libro?

È anche un modo per dare una seconda chance a quei libri, magari ricevuti in regalo, che proprio sappiamo che non leggeremo mai, ma che non abbiamo il coraggio di buttare.

Gli interior designer suggeriscono di completare le librerie “al contrario” esponendo qualche bella cornice. Non è specificato se con qualcosa al loro interno.