Un nuovo cammino per amanti del turismo slow attraversa le colline del Prosecco. Ce ne parla il suo inventore, il giornalista ed escursionista Giovanni Carraro.
di Marco Muggiano
Era il 9 ottobre 2020 quando ricevevo l’incarico per un progetto di sentieristica nel territorio decretato Unesco. Mi si chiedeva l’identificazione di 39 itinerari a piedi distribuiti nei 29 comuni del Core Zone, della Buffer Zone e della Commitment Zone, su zone collinari, aree montane, passaggi di pianura ed altre tipicamente urbane.
Pioggia, neve o sole, ho dedicato ininterrottamente tutti i weekend tra ottobre 2020 e giugno 2021 per unire i più disparati sentieri in percorsi congruenti. Il mio impegno però non è stato soltanto logistico. Ho approfondito temi legati alla Grande Guerra, visto che molti sentieri toccano trincee, gallerie, postazioni di comando, musei e cimiteri di guerra. Temi legati alla geologia, distinguendo le origini tettoniche della Core Zone Unesco da quelle di tipo glaciale che chiudono a sud il territorio verso la pianura. Temi legati alla storia medievale, grazie alle due famose abbazie di Vidor e Follina o a chiese di grande interesse, come ad esempio la Pieve di San Pietro di Feletto con il notissimo Cristo della Domenica, opere di Francesco Da Milano, Cima, Tiziano.
E ancora, alberi monumentali come la Sophora Japonica di Vazzola e il museo dei bonsai con il faggio campione del mondo. Le antiche miniere di carbone, le Grotte del Caglieron, le opere urbane dell’illustratore Štěpán Zavřel, la via dei murales da Fratta a Colmaggiore. Le tante ville venete, imponenti, magnifiche, come Villa Toderini, Villa Lippomano, Villa Morosini-Lucheschi o Villa Donà Dalle Rose che custodisce l’unico doge sepolto in terraferma. E incantevoli borghi, come Collagù o Borgo Malanotte.
Ma il fulcro di tutto il lavoro sono i sentieri, presto consultabili dal sito internet ufficiale delle Colline Unesco, col download delle tracce GPS e il QR Code per la georeferenziazione del punto di avvicinamento.
=
IL CAMMINO DEL PROSECCO
La ciliegina sulla torta è il Cammino delle Colline del Prosecco. Ho concatenato una parte dei 39 itinerari per costruire un cammino che interessasse l’intero Core Zone dove scorrono le caratteristiche colline a corde che i geologi chiamano hogback, le stesse che hanno convinto la commissione dell’Unesco a decretarle Patrimonio dell’Umanità nel 2019.
Le tappe a piedi da Vidor a Vittorio Veneto sono quattro. Quattro giorni staccando la spina. Si potrebbe dire che il Cammino del Prosecco è in grado di offrire, in scala ridotta, ciò che si incontra in un tipico cammino religioso, dove lo sforzo fisico va in perfetto sincronismo con il proprio ritmo interiore. Un piccolo viaggio che si sviluppa sul filo di cresta delle colline apprezzando costantemente un panorama incomparabile e attraversa, oltre alle località di partenza e arrivo, anche Colbertaldo, le alture meridionali di Valdobbiadene, Col San Martino, le Vedette di Farra di Soligo, Premaor di Miane, i Tre Ponti di Follina, l’area di Cison con Zuel di Qua e di Là, Arfanta, Tarzo, Nogarolo, Serravalle, unendo porzioni di alcuni dei singoli 39 itinerari.
Nei 51 chilometri del cammino, l’escursionista passeggia tra le infinite bellezze dell’area prealpina trevigiana: dai ripidi pendii, alle dolci passeggiate tra i campi, dalle vallate ricche di acqua alle affilate creste delle dorsali. E numerosissimi spunti di cultura, che scaturiscono da secoli di storia in un territorio ricchissimo di borghi, castelli, abbazie, chiese e tanta tradizione popolare.
Il cammino presenta una difficoltà tecnica mediamente bassa ma pur sempre di tipo escursionistico, con un’altimetria di ben 2265 metri di dislivello positivo. Alcuni tratti sono più impegnativi, come la parte finale del Monte Comun e del Monte Baldo classificata EE, e per questo è stata già prevista una Variante Nord facoltativa che aggira tale segmento passando per un percorso più semplice.
Tutto il mio lavoro si riassume in un nuovo libro di escursioni sulle Colline, “Alla Scoperta delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, che riassume in 39 itinerari più il Cammino del Prosecco, 405 chilometri di percorsi, pari a 69 tracce GPS (40 sentieri base più 29 varianti), 41 box culturali, 83 punti di interesse panoramico.